Storia del Caffè Espresso: come nasce e si diffonde nel mondo

Conosci la storia del caffè espresso? È un racconto affascinante tanto quanto una gustosa tazzina dall’aroma intenso.
Cosa trovi in questo articolo di Caffè Semplice

La storia del caffè espresso è affascinante tanto quanto una gustosa tazzina dall’aroma intenso.

Saprai bene che preparare un buon caffè è un’arte, a volte complessa. D’altronde, anche la storia del caffè espresso racconta la combinazione di tanti elementi che si sono combinati tra loro.

Per dar vita alla bevanda scura, intensa e cremosa, sono stati necessari lampi di genio e improbabili intuizioni. Ma quella che leggerai è la storia del caffè espresso più affascinante mai sentita. Ricca di note aromatiche, dal gusto corposo e quel pizzico d’amaro che tutti apprezzano quando sorseggiano una tazzina.

Scopriamo insieme la storia del caffè espresso e tutti i segreti per gustare sempre una prelibatezza da veri intenditori.

Storia del Caffè Espresso: cosa vuol dire “espresso”?

La storia del caffè espresso non poteva che partire da una domanda.
Perché si chiama “espresso”?

Molti cadono subito in errore: il termine non deriva dal metodo di preparazione.

Il caffè espresso si ottiene infatti dalla combinazione di acqua calda che, alla giusta temperatura e messa sotto pressione, raggiunge la miscela di grani torrefatti e macinati.

Il processo di percolazione, estrae tutti gli elementi e le proprietà organolettiche che danno vita alla bevanda densa e aromatica più amata dagli italiani a fine pasto. Il caffè espresso.

Ma il vero motivo per cui al caffè è stato associato il termine “espresso” è uno solo. E va ricercato nei tempi di attesa per l’erogazione della bevanda. Rapidi, immediati, espressi!

Secondo la vera storia del caffè espresso, in origine questa bevanda veniva preparata con il procedimento di infusione, in pentolini o appositi contenitori. Ciò significava minuti di pausa obbligata, a casa come al bar.

La classica pausa caffè!

Ma agli inizi del secolo scorso, nei primi anni del 1900, tra le piazze e i portici delle città italiane si diffondevano velocemente nuovi luoghi di incontro e socializzazione: le caffetterie.

Qui signore e signori di cultura, intellettuali e capitani d’impresa, si facevano servire il caffè come fosse un vero e proprio rituale. Per le caffetterie, essere rapidi e professionali nel servizio era una prerogativa essenziale. Ecco l’esigenza di disporre di macchine per caffè espresso funzionali e tecnologicamente avanzate.

Per la storia del caffè espresso è un punto di non ritorno: le moderne macchine sostituiscono la tradizionale preparazione.

Il caffè viene finalmente servito rapidamente, in pochi secondi.

Storia del Caffè Espresso: dove nasce?

Siamo a Torino, negli ultimi anni dell’ ‘800. Sullo sfondo il profilo di una Mole Antonelliana costruita da pochi decenni, a fare da cornice ad un’abitudine e ad un’usanza che poi diventerà simbolo di un Paese intero.

Poeti, scrittori, letterati e uomini di scienza iniziavano a frequentare teatri e locali per discutere di politica, affari, cultura.

Spinti dal fermento della Seconda Rivoluzione Industriale. La storia del caffè espresso è il filo conduttore che unisce la socializzazione e lo scambio di idee di quel tempo.

Chi ha inventato il caffè espresso?

Diversi uomini ruotano intorno all’invenzione e all’industrializzazione della prima macchina da caffè. La storia del caffè istantaneo inizia dai primi prototipi di apparecchi per la preparazione della bevanda.

Il padre della macchina da caffè

Il primo brevetto è di Angelo Moriondo. È lui l’autore del progetto del prezioso strumento che permette di erogare velocemente un caffè istantaneo.

Moriondo, ingegnere torinese appartenente a una famiglia di imprenditori, sfruttò le sue conoscenze tecniche per realizzare il primo esemplare in assoluto di macchina da caffè espresso.

In realtà, quella di Moriondo non è una vera macchina per espresso. La sua è più una macchina da caffè istantaneo, con caratteristiche tecniche differenti.

La storia del caffè espresso narra che la nuova invenzione di Angelo Moriondo venne presentata per la prima volta nel corso dell’Esposizione Generale Italiana del 1884. Moriondo decise poi di registrare a Parigi il 23 ottobre 1885 il brevetto internazionale per proteggere l’opera del suo ingegno.

Storia del caffè espresso Angelo Moriondo Caffè Semplice

«Caffettiera degna d’essere presa in seria considerazione è quella esposta in apposito chiosco vicino all’entrata della Galleria dell’Elettricità dall’inventore signor Moriondo, padrone del Caffè Ligure e da lui tenuta in esercizio. È una curiosissima macchina a spostamento con cui si fanno trecento tazze di caffè a vapore in un’ora (proprio a vapore). Si compone di un cilindro o caldaia verticale che contiene 150 litri d’acqua la quale vien messa in ebollizione da fiammelle di gas sotto il cilindro, e per mezzo del vapore con una complicazione curiosissima di congegni si fanno in pochi minuti 10 tazze di caffè in una volta o, una sola tazza se volete.»

— Da la Gazzetta Piemontese del 24 luglio 1884

Storia del Caffè Espresso: come si diffonde il mito

Nel 1901 il tecnico milanese Luigi Bezzera acquista il brevetto di Moriondo per migliorarne il funzionamento. Bezzera inizia a far conoscere la macchina ai maggiori esperti di caffetteria. Ne sono subito colpiti e interessati.

Nel 1905, Desiderio Pavoni, dopo aver acquisito il brevetto, inizia a produrre in una officina di via Parini a Milano, le prime macchine in serie per il caffè espresso. La Pavoni Spa, grazie alla sua Ideale, fa conoscere il caffè espresso in tutta Europa.

Storia del caffè espresso Macchina La Pavoni Caffè Semplice
Storia del caffè espresso: macchina La Pavoni da bar del 1910 circa

La figura più emblematica nella storia del caffè espresso è quella di un altro torinese, Pier Teresio Arduino. Ispirandosi alla locomotiva a vapore, nel 1910 progetta una macchina da caffè dall’estetica molto curata e che presto si diffonde nei bar di mezza Italia.

Arduino ha dedicato gran parte del suo tempo a curare il lato esteriore della macchina, impreziosendo di particolari eleganti l’invenzione.

A dirla tutta, in questo momento della storia del caffè espresso, la bevanda prodotta con le macchine appena inventate, è molto diversa dall’attuale. Oggi un caffè fatto con le prime macchine potrebbe risultare perfino sgradevole!

Le testimonianze raccontano di un espresso poco consistente, molto liquido e molto amaro. Caratterizzato dal sapore di bruciato.

Storia del caffè Espresso: la macchine a pressione di Gaggia

Nel 1938, il barista milanese Giovanni Achille Gaggia, superava i limiti imposti dall’utilizzo del vapore per spalancare le porte alle moderne macchine da caffè.

Gaggia ideò un sistema a pistoni per spingere l’acqua ad alta temperatura nella polvere del caffè: grazie alla spinta della pressione, si possono preparare molteplici caffè in pochi secondi.

La storia della macchina da caffè espresso moderna si incontra con le mutate esigenze di chi frequenta bar e caffetterie.

Fu senz’altro fatale l’incontro tra Achille Gaggia e Antonio Cremonese (1892-1936). Cremonese, di ritorno dalla Prima Guerra Mondiale, aveva investito tutti i suoi risparmi in un bar di Milano, il Mokasanani di via Torino.

Cremonese e Gaggia condividevano lo stesso obiettivo: affinare l’estrazione del caffè dalla macchina da bar per creare una bevanda gustosa e cremosa come una carezza.

Cremonese non fece però in tempo a vedere la registrazione del brevetto n. 343.230 che certificava il metodo del “rubinetto a stantuffo per macchina da caffè espresso”. La nuova procedura di estrazione in assenza di vapore, ideata da Gaggia e Cremonese, che permetteva la riuscita della crema caffè.

Nonostante il brevetto, l’invenzione è ancora da perfezionare. Gaggia lavora giorno e notte per migliorare il processo secondo il quale l’acqua calda sotto pressione filtrava il caffè macinato.

Questo procedimento, soprannominato “a torchio” (il sistema Lampo), si controllava con precisione la riuscita del caffè e il risultato era differente rispetto a quello ottenibile con il vapore delle macchine “a colonna”.

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Il brevetto n. 365726 rilasciato a Giovanni Achille Gaggia per l’invenzione della macchina da caffè moderna

Il 5 settembre 1938, Achille Gaggia deposita il brevetto n. 365726 che rivoluziona definitivamente la storia del caffè espresso. Nell’intestazione si legge: “Rubinetto a stantuffo per macchine per produrre istantaneamente infusi in genere (per esempio caffè thè camomilla e simili)”.

Storia del caffè espresso, l’evoluzione tecnologica

Nel 1961, l’azienda Faema di Ernesto Valente a Milano, brevettò un sistema per la produzione del caffè all’italiana con una macchina dal nome E61.

L’innovazione consisteva in una pompa volumetrica che iniettava acqua calda alla pressione di 9 atmosfere sulla polvere di caffè. Secondo Faema, l’acqua doveva rimanere a contatto con il caffè qualche istante prima che venisse erogato l’espresso.

La coppetta contenente la dose di polvere veniva poi agganciata ad un gruppo che veniva mantenuto caldo da due tubi che vi facevano circolare l’acqua della caldaia utilizzando il principio a termosifone.

La combinazione di questi elementi permetteva di ottimizzare la polvere del caffè per estrarre un infuso ancora più ricco di sostanze aromatiche. Avvolto da una soffice crema compatta.

La storia del caffè espresso nel resto del mondo

In Europa e nel resto del mondo, il caffè istantaneo si diffonde solo dopo la seconda metà del ‘900. Lo scoppio delle due guerre mondiali e la crisi economica a cavallo di queste, non hanno favorito l’utilizzo dirompente di un’invenzione oggi importantissima.

Le persone in tutto il mondo hanno iniziato a dedicarsi nuovamente ai piaceri del caffè solo dopo la ripresa economica post-conflitto. Le macchine da caffè italiane iniziano così ad attraversare i confini nazionali ed essere conosciute nei locali e nei bar d’Europa e d’America.

Da questo momento la crescita è inarrestabile. La cultura globale del caffè conosce la sua variante “Made in Italy” grazie al genio e alla passione degli inventori dell’espresso italiano.

Come si è evoluta la storia del caffè espresso?

Fino agli anni ’80, in Italia i bar di livello si distinguevano per la cura dell’arredamento e l’attenzione ai macchinari. I baristi erano appassionati da generazioni, cresciuti tra sacchi di caffè dell’impresa familiare.

Dopo i primi anni ’90, il caffè inizia lentamente a perdere il suo ruolo di protagonista in Italia.

Il mestiere del barista non ha più il suo mordente storico. Giovani e meno giovani aprono caffetterie, bar e locali spinti dal business e non da una vera passione o un interesse reale per la storia del caffè espresso.

Nel frattempo, nel resto dell’Europa prende piede una mentalità prevalentemente focalizzata sulla qualità delle macchine da caffè per casa.

Dagli anni Novanta sono nate diverse catene di locali in tutto il mondo che servono non solo caffè espresso, ma anche cappuccino e bevande affini. La più famosa è sicuramente la statunitense Starbucks, da poco approdata anche in Italia.

È però doveroso puntualizzare che nel nostro Paese il caffè espresso è decisamente meno costoso rispetto a quelli anglosassoni. In America o in Gran Bretagna, l’espresso viene considerato come una bevanda da degustazione.

Il valore originario introdotto da Arduino e i pionieri della storia del caffè espresso, rivive all’estero grazie a baristi e appassionati che condividono lo stesso spirito che aveva fatto guadagnare all’Italia il primato di eccellenza del caffè nel mondo.

Il nuovo millennio porta con sé una carica di sperimentazione e di ricerca sul caffè in tutti i suoi aspetti. L’espresso sta diventando sofisticato e raffinato e i caffè specialty da piccola nicchia, esclusiva in alcune realtà, oggi sono diventati la quotidianità.

Chicchi caffè Caffe Semplice il blog del caffè espresso

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